di Armando Ruggiero

Un futuro in cui i robot  lavoreranno al posto dell'uomo: è il mondo sognato dai "paradisti"
Sognano una società completamente automatizzata, in cui l’uomo non avrà più bisogno di lavorare. Sono i paradisti, esponenti del “Paradismo”: movimento nato in Francia nel 2008 e sbarcato in Italia tre anni dopo, che propugna il “paradiso in terra”, ovvero un mondo senza fatica, stress e sfruttamento. Una condizione raggiungibile attraverso la tecnologia, che permetterà la creazione di robot in grado di sostituire l’uomo in tutti i mestieri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma i paradisti credono che ciò che è stato immaginato in tanti film di fantascienza e in libri quali quelli del romanziere Isaac Asimov possa divenire realtà.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non è un’utopia - afferma il 72enne Ezael De Marco, signore di Udine che ha portato il Paradismo nel Belpaese -. Viviamo in un’era in cui ogni giorno si stanno sperimentando nuove scoperte nel campo dell’intelligenza artificiale. Sarà proprio la tecnologia a salvare l’umanità, permettendo a tutti di affrancarsi dal lavoro e dal denaro, dedicandosi così esclusivamente alle proprie passioni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il movimento è stato creato da Rael, fondatore della religione ufologica conosciuta come “raelismo”, secondo il quale gli uomini sarebbero stati creati dagli extraterrestri attraverso l’ingegneria genetica. E sarebbero stati proprio gli alieni (con cui Rael dice di essere in costante contatto) ad aver progettato il Paradismo, il quale seppur diffusosi in tutto il mondo stenta ancora a farsi conoscere ai più. In Italia si contano solo una cinquantina di seguaci, anche se molto attivi sia su Internet che con l’organizzazione di manifestazioni ed eventi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il 1° maggio ad esempio si è tenuta la “giornata internazionale del Paradismo”: quando tutti gli europei hanno celebrato la giornata dei lavoratori, i paradisti hanno omaggiato la giornata del tempo libero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Per giungere a una società paradista bisogna però avere fiducia totale nella scienza - sottolinea il torinese Giuseppe Caruso, assistente di Ezael -. I governi di tutto il mondo devono investire in tecnologia per condurre il mondo alla totale automatizzazione dei processi produttivi. A quel punto l’uomo sarà libero, potrà dedicarsi alla famiglia e alle occupazioni che ama».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E l’arrivo alla società idealizzata dal movimento non è così lontano  - aggiunge Gianluca Di Biasi, fautore del Paradismo -. Attualmente lavoro ad Amazon e mi occupo di organizzazione dei magazzini. Mi basta selezionare, attraverso un’app, il prodotto che va spedito e in automatico un robot lo va a recuperare e me lo porta. Quindi già oggi le macchine stanno sostituendo l’uomo in lavori stancanti e ripetitivi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il gruppo è ora alla ricerca di sostenitori. «In futuro ci proporremo come partito - chiarisce Caruso -, anche se ora, essendo in pochi, non possiamo far altro che portare le nostre idee a coloro che sentiamo più affini, sperando di far breccia nella mente di qualcuno. Qualche tempo fa un noto politico entrò nel nostro movimento, per poi uscirne poco dopo, richiamato dagli interessi personali. Ma non siamo preoccupati: l’approdo al "paradiso" del resto è inevitabile e rappresenta l’unico tipo di mondo possibile e sostenibile».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Immagine presa dal sito https://www.movimentoperilparadismo.org/


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